Consigli per l’uso (di Francesco Illy)
Perché “professional”?
Perché TEN è un sistema preso a prestito dal professionale in Italia. Viene usato in molti ristoranti ed è nato per questo scopo: offrire il miglior espresso possibile, in tante varianti di miscele e origini, mantenendo il caffè sempre fresco. Ed essendo polvere di caffè tra due strati di carta da filtro è estremamente ecologico.
Quindi che significa “professional”?
Che per avere questa eccellenza è necessario usarlo come lo usano i ristoratori italiani: mentendolo sempre pulitissimo e facendo attenzione.
Mantenerlo pulito?
Io, che nel caffè sono nato, faccio così:
•prendo una tazzina e la scaldo con l’acqua che faccio sgorgare dal beccuccio senza cialda.
•butto l’acqua
•inserisco delicatamente la cialda, facendo attenzione che appoggi correttamente nel filtro
•chiudo la leva lentamente controllando che la cialda sia inserita correttamente e poi premo il pulsante di erogazione
•la pompa fa attraversare il caffè dall’acqua calda alla corretta temperatura e il caffè sgorga lentamente nella tazzina con una schiuma meravigliosa e con tutti i suoi profumi
•arresto l’erogazione quando ho raggiunto il mio quantitativo di caffè preferito
Se devo fare altri caffè di seguito, li faccio – possibilmente – subito, uno dopo l’altro.
A questo punto mi godo il mio caffè. Pieno, corposo, dolce, estremamente profumato. Fantastico, migliore che nella maggior parte dei bar italiani.
Ma non è finita qui! Subito dopo il mio caffè devo assolutamente:
•aprire il gruppo alzando la leva ed estrarre, sempre con molta delicatezza, la cialda appena usata
•richiudere il gruppo azionando la leva verso il basso
•e far scorrere dell’acqua in abbondanza nella tazzina usata
•la prima acqua sarà marroncina, perché porta via i residui del caffè appena estratto nel percorso (filtro e beccuccio)
•butto la prima acqua e rifaccio l’operazione, ormai l’acqua è perfettamente trasparente
E con questo ho finito: la macchina è sciacquata e pulitissima per i prossimi espressi o café crème.
Ecco perché l’ho chiamato “professional”: richiede le sue cure e attenzioni! Ma fa un caffè… professionale.